Luke Passey

L'artista Luke Passey si concentra sulla forma, sul modello e sulla struttura delle sue opere che, contraddistinte spesso dai colori vivaci e facilmente riconoscibili, spaziano dalle stampe tradizionali ai dipinti su tela, fino ai giganteschi murales visibili in tutta la città di Manchester.

Come ti descriveresti?

Faccio fatica a parlare di me, perché non creo arte per me stesso ma per gli altri. Sono Luke Passey e sono un artista di Manchester. Diciamo che mi piace fare pasticci, come si può intuire. Tutte le mie opere sono astratte, libere, molto espressive e mi vengono in mente in un singolo momento. Se dipingo murales, lo faccio sempre abbastanza in fretta. Sai, faccio tutto il più in fretta possibile. Mi piace dare colore e luce agli oggetti nei luoghi e nei momenti in cui posso farlo.

Tutti i miei lavori in studio sono decisamente più complessi e ben studiati. Mi piace dedicare molto più tempo a queste opere perché le considero più uno sforzo personale che un regalo per il pubblico. Se dipingo su una saracinesca o per strada, lo faccio per gli altri, mentre in studio lo faccio per me stesso. Ma magari ne parleremo meglio più avanti.

Da dove ha origine la tua ispirazione?

Non lo so davvero. Agisco e basta. È una cosa che mi viene spontanea. In realtà la mia è solo una forma di espressione: è questo che l'arte dovrebbe essere. Non dovrebbe trattarsi di un processo ragionato o troppo ponderato, che finirebbe per soffocare senz'altro l'entusiasmo e il processo creativo.
Guardando alcuni dei miei dipinti, sarei probabilmente tentato di aggiungervi qualcosa, ma ormai sono finiti, dato che si trovano già su una parete. Nel mio caso si tratta più di un'esperienza che di un progetto.

In che modo Manchester ha influenzato la tua crescita artistica?

Enormemente. È qui che ho frequentato l'università e studiato graphic design. Ho imparato molte tecniche di stampa, tra cui la serigrafia, diverse metodi di incisione e grafica a colori. In effetti, quando ero all'università non ho fatto altro che sperimentare e tutto questo ha fatto di me l'artista che sono oggi. Poi, una volta terminata, ho aperto uno studio a Islington Mill, in fondo alla strada, e praticamente non me ne sono mai andato.

Manchester mi ha letteralmente plasmato rendendomi ciò che sono e da allora vivo qui. Ho sempre amato l'architettura di questo posto. La gente di questa città è fantastica, vanta una ricca cultura e ha mille sfaccettature. Le cose da fare non mancano mai, ci sono tantissime persone diverse e si respira un grande senso di comunità. Un aspetto davvero positivo? Il fatto di vivere in un mondo creativo in cui è possibile collaborare con gli altri oppure chiedere a un collega di prestarti un attrezzo o un certo pennello. Manchester è una città fantastica. Adoro stare qui.

Ricordi quando hai visto per la prima volta una giacca G9?

La prima volta che ho visto una giacca G9 è stato quando avevo circa 16 anni e andavamo in giro con gli scooter. In generale, se una persona indossava questo tipo di giacca voleva dire che era legata alla cultura mod, con tutti gli annessi e connessi di quel mondo, come ad esempio le Lambrette e le Vespe in Italia. Tutti ne avevano una. C'era un mio amico che la indossava sempre, ogni singolo giorno.

È una giacca fantastica e senza tempo che non passa mai di moda: è un punto di riferimento per l’intera cultura che ne deriva, quella di chi guida gli scooter. Questo aspetto mi ha sicuramente attirato. È una giacca davvero incredibile, molto comoda e facile da abbinare a qualsiasi outfit. Affinché un capo di abbigliamento risulti intramontabile come il G9, deve essere ben studiato, ponderato, realizzato alla perfezione, assemblato al meglio e di buona fattura. Solo avendo queste qualità potrà davvero durare nel tempo.

In quanto artista britannico, che significato ha per te la "britannicità"?

Per me il significato di essere britannico è legato alle persone. Il mio è un Paese decisamente multiculturale. Abbiamo infatti la fortuna di trarre ispirazione da svariate realtà, che ci permettono di vantare un’ottima musica e un buon cibo. Ci piace bere e divertirci.

g9 85th anniversary